STORIE

Il Menci e il Gatta


I playground sono fatti di canestri e di storie, ma soprattutto di sfide, e a
Custoza la sfida più famosa è stata quella tra il Menci e il Gatta. Erano
come Coppi e Bartali, come Magic Johnson e Larry Bird. Con loro le
partite del campino avevano sempre quel qualcosa in più.
Due personaggi che da qualche tempo per età e acciacchi vari hanno
smesso di frequentare il campino, e sono passati da giocatori a “leggende”.
Sono stati loro a dare vita al massacrante ma bellissimo turno
dell’una e alle usanze tutt’ora in voga. Partite a 120, con un cambio per
squadra al massimo, con discussioni annesse se quelli fuori reclamavano
il diritto di giocare.
Ogni sabato il rituale era il solito. I due arrivavano ed iniziavano a beccarsi,
e a disquisire su chi avesse vinto più partite fino a lì. Per la verità
spesso il Gatta all’una era già al campino a prendere il sole con il suo
solito abbigliamento: pantaloncini fantozziani e sopra della tuta di acrilico
portata a pelle, il Menci rispondeva con un immancabile golf di Pile,
anche quando fuori erano 40 gradi.
Dopo cinque minuti il Gatta, se ne usciva con la frase: “Io la squadra
l’ho già fatta, siamo io, Andy, Andyno, Marco e Radicchio”. Tanto per intenderci
il Gatta, ex calciatore, mancino con un tiro da tre punti infallibile,
si sceglieva sempre la squadra perfetta. Gli altri dovevano difendere
e correre anche per lui, e ovviamente gli dovevano passare la palla.
Caratteristico del Menci, playmaker di stazza imponente con un tiro micidiale
dal post alto, era la frase che iniziava a ripetere quando andava
sotto: “Ovvia ora questa palla si riprende e si rimonta”. E anche se era
sotto di venti continuava imperterrito. Difficile dire chi vincesse di più, di
sicuro con loro non ci s’annoiava mai.